Mi sconfortano anche associazioni antimafia come Libera, ovviamente non parlo dei politici. Figurarsi. Chi mi conosce sa qual’e’ la mia considerazione nei loro confronti, anzi, credo di averlo ben esternato a pag. 47 del mio libro. . Ma … mi chiedo! Come possono ignorare?. E, poi, nota dolente, voglio dedicare un piccolo spazio ai giornali. Come può un giornalista far finta di niente ad una notizia “bomba” come quella che ho dato? A nessuno interessa che 47 mafiosi frequentavano assiduamente Arezzo ed uno di questi (quelli accertati sono anche altri) ha riciclato 7 miliardi di oro in una azienda orafa? A nessuno importa questa cosa? Forse vale il detto che “pecunia non olet”. Oppure che l’importante e’ far girare l’economia, senza pensare da dove arrivano i soldi? Forse qualcuno ha paura di non potersi più permettere il Porche o di poter acquistare la copertina per coprire il cagnolino da far esibire alla propria moglie nella passeggiata serale per il corso? Chissa! Il mio amico collega poliziotto aretino, tra il serio ed il faceto, mi ha letto telefonicamente quali erano le notizie più importanti di cui si è parlato nei giorni successivi alla mia intervista sui giornali locali, il Corriere di Arezzo e Il Nuovo Corriere Aretino. Ecco, alcuni titoli “ stop al mercato del sesso” “ una cisterna finita fuori strada” “le grandi manovre della sinistra” “posacenere tascabili nel rispetto dell’ambiente e decoro ” “ cambio di circolazione” ”la crisi non azzoppa la giostra” “Qualità dell’aria” “mille firme contro Berlusconi- iniziativa del PD” “ al mercato per incontrare il sindaco” ecc. ecc. Ma, tra tutto ciò, c’è anche un bel titolo. Il GICO della Guardia di Finanza sequestra appartamenti di un clan camorristico campano a Foiano della Chiana. Personalmente non mi stupisco, io so bene cosa c’è ad Arezzo e provincia e, purtroppo, non è la prima volta che vengono sequestrate le case dei clan ad Arezzo. Una bellissima città NELLE MANI DI NESSUNO, come molte alte realtà della nostra Italia.. Ma la notizia piu’ buffa di tutte, lasciatemelo dire, è quella data dalla locale Questura: “Ospiti degli hotel ai raggi X. La polizia li controlla in un attimo”. Ecco, così come ai tempi in cui ci lavoravo io, nulla è cambiato. Apparire sui giornali è preminente sulla buona creanza di tenere la bocca chiusa. Era così essenziale far sapere a ladri, truffatori, terroristi e mafiosi che il grande fratello ci dirà in tempo reale che “la mala carne” ha preso alloggio in uno degli alberghi di città? Non era meglio tacere questa notizia per dare alle forze dell’ordine il vantaggio di indagare su quella presenza scomoda? Vedo che dai tempi in cui ci lavoravo io, nulla è cambiato, purtroppo. Stessi concetti, stesse mancanze, stesse superficialità delle istituzioni al potere. Ma la colpa non è solo delle istituzioni. I cittadini avrebbero il diritto dovere di far sentire la loro voce. Invece. Nulla. Niente di niente. La città continua a girarsi dall’altra parte “non vedo, non sento, non parlo”. Questo detto, non so perché, mi ricorda tanto qualcosa. Forse si chiama omertà? Ma si…alla fine li capisco. Perché devono crearsi un problema che può squilibrare le tranquille serate delle vasche al corso Italia tra vetrine luccicanti dove spendere soldi. Perche” rovinarsi la cena a base di ocio e bistecca toscana (cantando brindisino tralallalalala) nel ristorante alla moda. Perche’ perdersi l’aperitivo delle 19.00 nel bar dove si arriva con le macchine prese in leasing, esibendo ai convenuti scarpe e vestiti nuovi. Perche’ chiedersi da dove arriva la cocaina che gira in citta’. Daltronde cosa importa sapere chi è il titolare di questo o quel locale o come ha fatto i soldi. E’ bello, si mangia bene, fa tendenza e da posti di lavoro. E se i dipendenti vengono pagati con il sangue dei morti a chi importa. I giornali locali per conto delle lobby che controllano la citta’ continueranno a scrivere quello che il padrone comanda e quinsi: “ la ripresa economica e’ alle porte” ecc.ecc. Poi, se è vero o falso che importa. C’è stato un periodo in cui ero dispiaciuto di come avevo dipinto la città nel mio libro. Così tanto dispiaciuto che volevo cancellare delle pagine. Dopo questa intervista e l’assoluta indifferenza della citta’, sono certo di una cosa. Quello che ho scritto è perfetto. Purtroppo la gente semplice non è abituata a capire e percepire i cambiamenti degenerativi della società. Ma ci sono persone che vengono pagate dalla Stato per fiutare, analizzare e mettere mano ai cambiamenti, ponendovi dei rimedi. Mi dispiace solo per la povera gente, quelli onesti e puri, quelli senza Porche e scarpe da 500 euro. A loro dico: mi dispiace. Se un giorno avrete da lamentarvi, vi dico che la colpa dei vostri mali e’ di tutti quelli che hanno mal gestito la cosa pubblica. Mi dispiace per i ragazzi che cresceranno. A loro dico. Quando sarete grandi chiedete con forza spiegazioni ai vostri genitori. Se un giorno vi rendete conto che la notte non potete girare sicuri per le strade la colpa e’ di chi oggi, con il loro silenzio e la loro disattenzione, vi ha lasciati in balia delle onde.
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